Una settimana molto importante quella dei Mondiali ad Auckland per il Paratriathlon azzurro, che ha fatto il suo debutto ufficiale in una rassegna iridata di triathlon: un evento di altissimo spessore, quello della Nuova Zelanda, dove è stata registrata la partecipazione record di ben 109 paratriatleti in rappresentanza di 21 Nazioni, che hanno gareggiato ieri, lunedì 22 ottobre. Tra loro, in gara, anche i nostri ‘magnifici 5’ convocati, 3 dei quali con piazzamenti nella ‘top ten’ e 2 tra le prime 15 posizioni di classifica:
– 4° Michele Ferrarin TRI3 – 5° Andrea Bozzato TRI5 – 8° Alessandro Colombo TRI5 – 10° Alessio Borgato TRI4 – 12° Andrea Devicenzi TRI2
“ E’ stata logisticamente una trasferta molto complessa – ha dichiarato il CT Simone Biava – non solo per la distanza, per l’adattamento al fuso ed il meteo con pioggia e temperature impegnative, ma sopratutto da un punto di vista emotivo: confrontarsi per la prima volta con i migliori al mondo non è cosa semplice ed automatica, per molti dei nostri questa è stata la prima esperienza in assoluto di tale portata”. “Sono convinto che solo affrontando le reali difficoltà il movimento potrà crescere – ha aggiunto Biava – e questa prova è stata molto importante per raccogliere indispensabili dettagli agonistici”. “Vi è un’altra considerazione nello sport disabile nel Triathlon da fare e riguarda il sistema di classificazione degli atleti, che è ancora in evoluzione e necessita di ulteriori ‘messe a punto’: il paratriathlon è uno sport giovane, che ancora deve mettere a punto le definitive classificazioni delle differenti categorie. Ci siamo trovati, ad esempio, con Ferrarin e Bozzato spostati di categoria e costretti a competere con atleti con possibilità fisiche notevolmente superiori, siamo riusciti poi per Ferrarin a riottenere la categoria originale (TRI3) mentre per Bozzato ciò non è stato possibile. E nonostante queste difficoltà che saranno sicuramente superate dagli esponenti della Federazione mondiale, i risultati agonistici sono stati più che positivi”.
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Una settimana molto importante quella dei Mondiali ad Auckland per il Paratriathlon azzurro, che ha fatto il suo debutto ufficiale in una rassegna iridata di triathlon: un evento di altissimo spessore, quello della Nuova Zelanda, dove è stata registrata la partecipazione record di ben 109 paratriatleti in rappresentanza di 21 Nazioni, che hanno gareggiato ieri, lunedì 22 ottobre. Tra loro, in gara, anche i nostri ‘magnifici 5’ convocati, 3 dei quali con piazzamenti nella ‘top ten’ e 2 tra le prime 15 posizioni di classifica:
– 4° Michele Ferrarin TRI3 – 5° Andrea Bozzato TRI5 – 8° Alessandro Colombo TRI5 – 10° Alessio Borgato TRI4 – 12° Andrea Devicenzi TRI2
“ E’ stata logisticamente una trasferta molto complessa – ha dichiarato il CT Simone Biava – non solo per la distanza, per l’adattamento al fuso ed il meteo con pioggia e temperature impegnative, ma sopratutto da un punto di vista emotivo: confrontarsi per la prima volta con i migliori al mondo non è cosa semplice ed automatica, per molti dei nostri questa è stata la prima esperienza in assoluto di tale portata”. “Sono convinto che solo affrontando le reali difficoltà il movimento potrà crescere – ha aggiunto Biava – e questa prova è stata molto importante per raccogliere indispensabili dettagli agonistici”. “Vi è un’altra considerazione nello sport disabile nel Triathlon da fare e riguarda il sistema di classificazione degli atleti, che è ancora in evoluzione e necessita di ulteriori ‘messe a punto’: il paratriathlon è uno sport giovane, che ancora deve mettere a punto le definitive classificazioni delle differenti categorie. Ci siamo trovati, ad esempio, con Ferrarin e Bozzato spostati di categoria e costretti a competere con atleti con possibilità fisiche notevolmente superiori, siamo riusciti poi per Ferrarin a riottenere la categoria originale (TRI3) mentre per Bozzato ciò non è stato possibile. E nonostante queste difficoltà che saranno sicuramente superate dagli esponenti della Federazione mondiale, i risultati agonistici sono stati più che positivi”.